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Trump inserisce Xiaomi all’interno della blacklist militare | AGGIORNAMENTO

Nel 1999 negli Stati Uniti venne promulgata una legge molto particolare che imponeva di stilare una lista di aziende straniere che presumibilmente erano possedute o controllate dall’esercito cinese. Il pentagono, che ha iniziato a conformarsi a tale legge solo quest’anno, ha inserito in questa lista nera ben 35 società tra cui giganti petrolieri e produttori cinesi di microchip come SMIC. Con l’inasprirsi dei rapporti Cina-USA e con la brutta situazione in cui Trump e la sua amministrazione sta versando in questo periodo, ecco che il biondo ex-capo di stato ha deciso di inserire anche Xiaomi all’interno di questa lista.

AGGIORNAMENTO A FINE ARTICOLO 15/01/2021

Anche Xiaomi, come tante altre aziende, è stata inserita all’interno della lista nera delle società presumibilmente controllate dall’esercito cinese

Una notizia che ha dell’assurdo, siamo sinceri. Un’azienda come Xiaomi che ha nel suo interesse soltanto quello di produrre dispositivi elettronici non può essere invischiata in affari del genere. Non è nostro compito fare polemica; non è nostro compito entrare in discorsi di carattere politico; non è nostro dovere difendere un’azienda in questa posizione, ma senza dubbio la situazione sta sfuggendo di mano a Trump e alla sua amministrazione.

xiaomi

 

Secondo quanto rivelato da Reuters, il presidente che sta per lasciare la Casa Bianca avrebbe inserito il brand di Lei Jun all’interno della cosiddetta lista nera militare. L’espansione di questa lista fa parte del programma del presidente per consolidare la sua eredità dura con la Cina nei giorni in declino della sua presidenza. Già a novembre, Trump ha cercato di dare maggior spessore alla legge firmando un ordine esecutivo che vieta gli investimenti statunitensi nelle aziende presenti sulla lista nera. La mossa appena fatta obbligherà le aziende statunitensi a cedere le loro partecipazioni dalle società nella lista nera entro l’11 novembre 2021. Al momento non ci sono dichiarazioni da parte del colosso della tecnologia cinese ma siamo certi che nei prossimi giorni un portavoce farà presente la posizione dell’azienda.

Ma in concreto, questo cosa significa?

Se la situazione dovesse essere la stessa in cui Huawei si è trovata tempo fa, Xiaomi allora non potrà vendere più dispositivi di alcun genere a livello internazionale. Ricordiamo però quanto riferito tempo fa dal brand stesso:

In ogni caso, se in futuro dovesse succedere qualcosa, abbiamo un piano B. Tra l’altro stiamo investendo molto in vari produttori di semiconduttori in Cina, ma crediamo che la nostra strategia aziendale non debba essere condizionata dalle decisioni prese dai politici. Fino ad ora, abbiamo optato per integrare i migliori componenti nei nostri prodotti e continueremo a farlo in futuro

Tuttavia nulla è perduto. E’ molto probabile che l’amministrazione Biden rimuoverà questa sorta di blocco e nulla succederà all’azienda.

AGGIORNAMENTO 15/01/2021

L’azienda ha tempestivamente risposto, facendo sapere che:

“La società ha osservato che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha emesso un comunicato stampa il 14 gennaio 2021 (ora degli Stati Uniti), affermando che la società è stata inclusa nell’elenco pertinente in conformità con l’articolo 1237 del la legge sull’autorizzazione della difesa nazionale dell’anno fiscale 1999. L’azienda ha sempre aderito a operazioni legali e conformi e si è conformata alle leggi e ai regolamenti vigenti nel luogo di lavoro. I suoi servizi e prodotti sono utilizzati per scopi civili o commerciali. La società conferma di non essere di proprietà, controllata o correlata all’esercito cinese, né è definita nella US NDAA Chinese Military Company. La società adotterà misure appropriate per proteggere gli interessi della società e degli azionisti. La società sta esaminando le possibili conseguenze dell’incidente per comprenderne appieno l’impatto sul Gruppo. La società rilascerà ulteriori annunci a tempo debito. Si consiglia ai potenziali azionisti e investitori di prestare attenzione durante la negoziazione di titoli di società”

Purtroppo siamo a conoscenza che dopo l’annuncio di ieri le azioni di Xiaomi sono crollate quasi del 5%. Sui social l’azienda rassicura che la situazione non è affatto uguale a quella di Huawei.

Qui la lista delle ULTIME aziende inserite nella black list, tra cui Xiaomi

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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Martin
Martin
3 anni fa

Mpre than 15% in one day

Martin
Martin
3 anni fa

From 3,50€ to 2,90€ ( 15.1.21 ,12:00 ) my stock sell at 3,05 with 50% provit now i hold only 500 left, next selling Stop by me is 2,70€ and i think maybe i sell it in the next 1-2h… Biden will not kick xiaomi from the list so fast. not god for xiaomi

Alessio Guaglianone
Alessio Guaglianone
3 anni fa

trump è solo un pazzo megalomane

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