Come anticipato da Redmi stessa negli ultimi giorni, il Redmi Note 8 che abbiamo visto in questo post non è stato l’unico smartphone ad essere annunciato nella giornata odierna. Il sub-brand di Xiaomi ha infatti presentato anche il nuovo Redmi Note 8 Pro, un dispositivo che vede diversi cambiamenti rispetto al fratello minore, sopratutto dal punto di vista della potenza di calcolo.
Andiamo quindi a scoprire come il Note 8 Pro intende sfidare i vari flagship da 400 euro e oltre pur costando molto meno!
Redmi Note 8 Pro presentato con sensore da 64MP e display da 6,53″
Cominciamo proprio dal componente più interessante in questo Redmi Note 8 Pro, ovvero la CPU. Lo smartphone adotta infatti il nuovo processore MediaTek Helio G90T, un chip che utilizza la moderna architettura ARM Cortex-A76 che riesce ad ottenere dei risultati eccezionali al pari di diversi flagship del 2018 con processore Qualcomm Snapdragon 845, almeno sulla carta (qui potete vedere il test di AnTuTu trapelato in precedenza).
L’Helio G90T viene anche chiamato il primo processore dedicato al gaming, con un doppio sistema di raffreddamento a liquido, un sistema di antenne che evitano rallentamenti ed il supporto per la rete 4G e WiFi allo stesso tempo. Questo significa che non si perderà mai la linea nei momenti di gioco più importanti. E si, ci sarà anche un controller dedicato con un prezzo di 99 Yuan (12€) per i primi acquirenti del dispositivo.
Un’altra importante novità sul Redmi Note 8 Pro la troviamo nel nuovo compartimento fotografico. Il terminale è infatti equipaggiato con il nuovo sensore della Samsung da ben 64MP, l’ISOCELL GW1, questo sensore ha una grandezza di 1/1,7 pollici ed è uno dei più grandi mai visti su di uno smartphone. In altre parole, è grande quanto al Sony IMX582 che troviamo nel flagship di Huawei, il P30 Pro. Il sensore riesce a scattare foto ad una risoluzione di 9248 × 6936 pixel che hanno una dimensioni di 1,6 microns, mentre la tecnologia ISOCELL Plus e Intelligent ISO vengono utilizzate per migliorare la riproduzione dei colori, diminuire il rumore e molto altro. Infine, la fotocamera è in grado di girare video 4K, registrare video super slow motion a ben 960 frame al secondo e scattare foto in modalità Super Night.
Per quanto riguarda le altre fotocamere invece, abbiamo una secondaria da 8MP con lente ultra wide-angle, un sensore di profondità da 2MP ed una fotocamera da 2MP per scattare foto macro. Mentre per le selfie abbiamo un sensore da 20MP supportato da diverse modalità di abbellimento ad intelligenza artificiale.
Rimanendo nella parte frontale, sotto alla fotocamera da 20MP troviamo un nuovo display dalle dimensioni abbastanza mastodontiche. Il Redmi Note 8 Pro adotta infatti uno schermo da 6,53 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ e certificazione TÜV Rheinland, ovvero arreca poco stress agli occhi. Ma l’info più interessante rilasciata da Redmi è quella riguardante il rapporto schermo-scocca, lo smartphone ottiene infatti un 91,4% di StB ratio, una percentuale davvero elevata per un dispositivo non facente parte della categoria flagship. L’enorme display è poi ricoperto da uno strato di vetro Corning Gorilla Glass 5 anti-urto e anti-graffi, come anche la parte posteriore.
Per quanto riguarda le altre specifiche, il Redmi Note 8 Pro è alimentato da una capiente batteria da 4500mAh per almeno due giorni di autonomia, che può essere ricaricata fino a 18W attraverso la porta di tipo USB-C. Abbiamo la presenza del modulo NFC per poter pagare elettronicamente o altro (almeno in Cina), c’è il jack audio da 3.5mm ed l’emettitore di raggi infrarossi per controllare diversi dispositivi “non smart”.
Il Redmi Note 8 Pro sarà disponibile in Cina in diverse varianti di memoria che vanno da 6GB RAM con 64GB di memoria interna in vendita a 1399 Yuan (176€), 6GB con 128GB a 1599 Yuan (201€) e 8GB con 128GB di storage a 1799 Yuan (227€). Specifichiamo inoltre che la RAM è di tipo LPDDR4x 2133Mhz, mentre la memoria interna è UFS 2.1.
Precisiamo sempre che i prezzi sono riferiti al mercato cinese.
cit.: “[..]Abbiamo la presenza del modulo NFC per poter pagare elettronicamente o altro (almeno in Cina)[..]”
In che senso almeno in Cina? Con gli smartphone su base Android OS non vi dovrebbe essere il problema dell’NFC chiuso al mercato orientale come per molte smartband orienatali. Su molte smartband basate su OS proprietario vi è la limitazione software, non hardware, mentre sui device Android o derivazioni come Android Wear (siano questi smartphone/smartband/sportwatch, ecc, ecc) tali limitazioni non dovrebbero esserci.
Diciamo che non è sempre semplice far funzionare Google Pay su smartphone dedicati alla Cina. Perché ad esempio se lo sblocchi per mettere una ROM diversa, Google vede il dispositivo moddato e non fa andare il servizio.
Altrimenti se lo utilizzi con ROM ufficiale in lingua inglese non dovresti avere problemi.
Giusto, non avevo indicato il discorso sul blocco di Google Pay sui dispositivi con il root, ma questo discorso si può sormontare facilmente utilizzando Magisk come gestore/manager di root dato che ha la funziona “Hide” e pertanto le applicazioni (Google Pay, app delle banche, ecc, ecc) non capiscono che il dispositivo è stato rootato e pertanto funzionano correttamente.
Per chi non lo conoscesse Magisk è sviluppato e supportato da tempo direttamente da xda-developers.
La domanda che tutti ci facciamo…. ha la Banda 20???