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Recensione Xiaomi Mi Band 6 – Tutta la (tragica) verità

Sembra passata un’eternità da quando la prima versione di Mi Band ha invaso il mercato, non solo orientale, ma anche quello occidentale, ottenendo un susseguirsi di successi e record di vendite. La fitness tracker più indossata al mondo è arrivata alla sesta declinazione, sforzandosi di migliorare quel poco che si può pretendere da un gadget del genere, integrando ad esempio un display full screen borderless oltre che un sensore dedicato al valore SpO2, ma purtroppo permangono alcune mancanze di cui vi parlerò nel corso della recensione completa che vede protagonista proprio Xiaomi Mi Band 6.

Xiaomi Mi Band 6 Global
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Un vero e proprio restyling del wearable targato Xiaomi è arrivato con la quarta generazione e quindi le differenze a colpo d’occhio tra i passati modelli e Mi Band 6 non sono così evidenti, almeno da spenta. Vengono infatti mantenute forme e dimensioni, il che da una parte è un bene, poichè potremmo utilizzare vecchi cinturini già acquistati per Mi Band 4/5. D’altro canto, proprio il cinturino originale rimane uno dei punti negativi di Mi Band 6, in quanto seppur confortevole e per nulla fastidioso per via del silicone skin friendly adottato, il meccanismo di chiusura si propone ancora con il vecchio “bottone” ad incastro, il quale spesso e volentieri si apre da solo col il conseguente rischio di perdere il bracciale durante le fasi più concitate della giornata ma anche durante il sonno.

Peso di 12,8 grammi e dimensioni pari a 47,4 × 18,6 × 12,7 mm fanno di Mi Band 6 un piccolo indossabile tech da sfoggiare in ogni occasione, sia sportiva ma anche elegante e considerando anche un’impermeabilità fino a 5 ATM (50 metri), possiamo tenerla al polso anche in doccia senza il timore che si danneggino i componenti elettronici al suo interno. Ma veniamo alle novità di questa nuova generazione, ovvero il display, un’unità AMOLED da 1,56 pollici con risoluzione 152×486 pixel, 326 PPI e 450 nits di luminosità massima. Abbiamo pertanto un’area del display maggiorata del 56% rispetto Mi Band 5 e ciò permette una migliore lettura delle informazioni a schermo, come notifiche etc.. L’effetto con watchfaces a sfondo nero è decisamente appagante ma con skin con colori diversi dal nero, in realtà le cornici risultano ancora piuttosto evidenti ed in un certo senso anche più fastidiose rispetto il passato. Ma soprattutto quello che ancora manca a Mi Band 6 è il sensore di luminosità, costringendoci ogni volta a dover agire manualmente sulla regolazione del valore in base alle condizioni di luce ambientale cui ci troviamo. Personalmente non ritengo quindi il display “più grande” una feature su cui puntare anche perchè per quanto l’azienda abbia fatto un buon lavoro, il pannello rimane comunque piccolo per un’ottima leggibilità. Perlomeno possimo ancora contare un buon vetro temperato trattato con rivestimenti anti-impronte.

mi band 6

E se proprio voglio metterci il carico da dodici, un’altra cosa che non ho apprezzata è stata l’eliminazione del pulsante soft touch che in passato ci permetteva di tornare alla home/indietro senza dover ricorrere a swipe, mentre ora questo metodo di navigazione è l’unico su cui contare. Scomodo se avete le mani sudate, ma soprattutto ci fa perdere del tempo nelle attività di sistema, oltre al fatto che la superficie più ampia a disposizione, mostra più icone contemporaneamente con il rischio di cliccare su quella sbagliata. Infine il display può essere risvegliato tramite gesture di rotazione del polso, con uno swipe oppure con un tocco sul display, mentre la personalizzazione avviene per mezzo di watchfaces disponibili tramite app companion, alcune delle quali sono anche animate ed offrono delle complication personalizzabili.

Purtroppo le cattive notizie non terminano qui: infatti se da una parte rimane l’ottimo sistema di ricarica per mezzo di cavo magnetico, permettendoci la ricarica senza dover rimuovere la capsula dal cinturino in circa 2 ore, dall’altra parte ci troviamo al cospetto di una batteria da 125 mAh che non riesce a tener testa alle “mastodontiche” dimensioni del display. L’azienda dichiara un’autonomia di 14 giorni, un valore del tutto privo di fondamenta se utilizziamo la Mi Band 6 al massimo delle sue potenzialità, caso che invece farà scendere drasticamente l’autonomia reale ad un massimo di 4/5 giorni considerando alcuni accorgimenti per il risparmio energetico.

mi band 6
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Vabbè ormai ho cominciato e quindi continuo con gli aspetti negativi o meglio le mancanze di Mi Band 6, che anche in questa generazione continua a fregiarsi dell’assenza del sensore NFC, il che ci può anche stare data la complessità dei sistemi di pagamento contactless in Italia, ma quello che non mi è piaciuto proprio però, è il fatto che Xiaomi abbia deciso di non integrare neppure un modulo GPS, costringendoci quindi al tracciamento di un’attività fisica, all’ausilio dello smartphone, rendendo quindi necessario doverselo portare sempre con sé, anche quando magari se ne potrebbe fare a meno. Quasi un obbligo in virtù che il conteggio dei passi del wearable economico del brand cinese, rimane ancora impreciso, con una sottostima dei passi realmente effettuati di un buon 10/15%.

Arriviamo però alle buone notizie: la prima è che il sensore per il rilevamento del battito cardiaco è cambiato, risultando sensibilmente più preciso nella rilevazione, ma soprattutto (visto i tempi che corrono) ora possiamo monitorare anche il valore di ossigenazione del sangue SpO2 con un buon risultato di affidabilità del dato raccolto, seppur per una precisione accurata il consiglio rimane sempre quello di affidarvi a strumenti più professionali e questo lo sottolineo in virtù del fatto che per ottenere un buon risultato tramite Mi Band 6 dovrete rispettare sempre alcune condizioni: quindi nel caso in cui, ad esempio, il cinturino risulta troppo largo oppure non rimanete perfettamente immobili, i risultati potrebbero essere falsati.

mi band 6

Decisamente migliorato invece il rilevamento del sonno, ora più accurato nell’analisi, che peraltro distinguerà le vari fasi del sonno (leggero, profondo, REM), rilevando anche i risvegli improvvisi di pochi minuti ed i pisolini quotidiani. Ai vari monitoraggi della salute si aggiunge inoltre il test dello stress, monitoraggio del ciclo mestruale, esercizi respiratori, valutazione dell’indice di vitalità PAI, avvisi di inattività e l’immancabile monitoraggio della frequenza cardiaca H24, risultato più intelligente e preciso.

mi band 6

Ma torniamo sulla crudele realtà di questa Mi Band 6, che pur offrendo un display più grande e quindi con maggiori informazioni nelle schermate, a livello di interfaccia grafica le novità sono decisamente di poco rilievo oltre al fatto che l’app Xiaomi Wear, è risultata poco chiara nella gestione di alcuni parametri, come gli obiettivi giornalieri, quindi il consiglio è quello di rivolgervi alla cara e buon vecchia app Mi Fit.

Gli sport monitorabili passano da 11 a ben 30, sfruttando anche la possibilità di attivare il rilevamento automatico di alcune di queste attività, come la camminata, la corsa, l’ellittica ed altre, ma a conti fatti aumenta il numero di sport ma quelli con metriche dedicate rimangono sempre gli stessi. Quindi che voi facciate zumba, freccette, boxe o altro poco cambia. E miglioramenti non ce ne sono stati nemmeno lato smart, ovvero nella ricezione di notifiche, le quali non vengono sincronizzate con lo smartphone nè tantomeno è possibile rispondere, visualizzare emoji (se non quelli definiti da Google) e/o foto. In realtà tra le novità software introdotte di recente, troviamo la possibilità di rifiutare una chiamata, inviando un messaggio SMS che può essere personalizzato tramite app companion. Tra le funzioni invece apprezzate abbiamo la possibilità di affidare lo scatto di una foto o registrazione di video alla Mi Band 6, che svolgerà il compito di telecomando remoto, semplicemente effettuando la gesture di rotazione del polso.

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CONCLUSIONI

Nel complesso Xiaomi Mi Band 6 rimane una buona fitness tracker a basso costo, proprio come le altre generazioni, ma personalmente non consiglierei il passaggio dalla scorsa generazione a questa, ma nemmeno dalla quarta a questa. Per farla breve le novità introdotte non colmano le assenza, vedi GPS, NFC, sensore di retroilluminazione, ma soprattutto al prezzo ufficiale cui viene venduta, sono tante le alternative che potete tenere in considerazione, come ad esempio Amazfit Band 5 che in questi giorni viene venduta su Amazon a poco meno di 25 euro, la quale al netto di un display più piccolo offre tutte le stesse funzioni di Mi Band 6 ma con la marcia in più dell’integrazione di Alexa in italiano. Per tutti coloro che invece vogliono avvicinarsi al mondo degli indossabili smart, allora Mi Band 6 è una scelta sensata soprattutto se utilizzate il link d’acquisto che trovate nei banner qui in recensione.

7.1 Punteggio totale
XIAOMI MI BAND 6

Purtroppo Xaomi Mi Band non colma le lacune viste sulla precedente generazione lasciando l'amaro in bocca a tutti i possessori della quinta generazione della fitness tracker del brand. Rimangono però confermate tutte le ottime considerazioni e funzioni del passato, ma ora con l'aggiunta di un display più ampio e godibile ed un sensore dedicato all'SpO2.

CONFEZIONE
6
DESIGN E MATERIALI
6.5
HARDWARE
7.1
DISPLAY
7.3
SOFTWARE
6.6
BATTERIA
5.6
INDOSSABILITA'
8.2
ESPERIENZA UTENTE
8.4
AFFIDABILITA' DATI RACCOLTI
7.4
PREZZO
7.6
PROS
  • SpO2
  • DISPLAY PIU' AMPIO RISPETTO IL PASSATO
  • TANTE FUNZIONI E DATI SU SALUTE
CONS
  • NOTIFICHE POCO "SMART"
  • ASSENZA NFC, GPS
  • ASSENZA SENSORE DI LUMINOSITA'
  • SISTEMA CHIUSURA CINTURINO ORIGINALE
  • POCA INNOVAZIONE RISPETTO LE PRECEDENTI GENERAZIONI
  • APPLICAZIONE XIAOMI WEAR
  • AUTONOMIA
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Emanuele Iafulla
Emanuele Iafulla

Nerd, Geek, Netizen, termini che non mi appartengono. Semplicemente me stesso, amante della tecnologia e provocatorio come Xiaomi fa con i suoi prodotti. Alta qualità a prezzi onesti, una vera provocazione per gli altri brand più blasonati.

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Anonimo
Anonimo
2 anni fa

Ottima recensione per scorrevolezza e precisione dei dati. Bravi

marcelo
marcelo
2 anni fa

Bravi ! post ben scritto ed e’ stato talmente gradevole leggere.

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