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RECENSIONE ANTEPRIMA: Vernee Apollo X – Ogni promessa è debito

Il Vernee Apollo X è stato annunciato durante il Mobile World Congress 2017 e con se avrebbe dovuto portare una ventata di novità, in quanto sarebbe stato il primo modello dell’azienda cinese ad adottare la nuova interfaccia VOS (Vernee OS) su base Android 7.0 Nougat.

Indubbiamente non ci aspetteremo un’interfaccia completamente rinnovata rispetto l’ormai vecchia UI di MediaTek e quindi l’esperienza d’uso non sarà molto diversa da quella di Android Stock, ma la vera novità si chiama OXI. Una nuova applicazione Android che consente di utilizzare lo smartphone e le applicazioni installate sullo stesso direttamente sullo schermo del PC, per intenderci una sorta di Samsung DEX, senza basetta fisica ma comunque una soluzione interessante.

E dopo questa premesse che hanno appunto suscitato l’interesse degli utenti amanti dei cinafonini, purtroppo devo procedere con la recensione smorzando tutte le aspettative positive che nutrivo in quanto l’azienda ha cominciato a commercializzare l’Apollo X basato sulla versione Android 6.0 con livello patch di sicurezza del 5 luglio 2016 ma soprattutto senza alcuna personalizzazione e traccia del VOS promesso nè tantomeno di OXI.

Ho contattato personalmente l’azienda la quale mi ha comunicato che verso fine maggio o al massimo i primi di giugno un importante aggiornamento OTA dovrebbe essere rilasciato contenente proprio le feature promesse. Ma ciò non toglie che posso raccontarvi dell’Apollo X e scoprire se vale la pena acquistarlo anche in previsione dell’atteso aggiornamento. Ringrazio fin da subito Gearbest.com che si è rivelato, e non mi smentisce mai, uno degli store online internazionali più affidabili a cui rivolgersi per l’acquisto di device cinesi ma anche per altro.

Vernee Apollo X
Inclusa spedizione ItalyExpress (10 giorni - No dogana)
161€ 199€
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CONFEZIONE

Il nero è da sempre sinonimo di eleganza e Vernee per il suo Apollo X adotta proprio una confezione in cartonato di colore nero senza nessun inutile decorazione ad eccezione del nome dell’azienda e del modello dello smartphone scritti con verniciatura lucida per risaltare all’occhio dell’utente. All’interno la semplicità rimane il tema centrale in quanto troviamo oltre all’Apollo X anche un piccolo manualetto multilingua, tra cui l’italiano, un foglietto con riportato un QR Code che ci indirizzerà sul sito internet ufficiale di Vernee, il cavo USB Type-C per la ricarica ed il trasferimento dati, lo spillo per la rimozione dei carrellini SIM ed infine un corposo caricatore da rete con attacco europeo ed uscita 5V / 7 V / 9V a 2A e 12V a 1.5A che permette la ricarica rapida dello smartphone. Non sono presenti auricolari, pellicole o cover di protezione.

DESIGN E MATERIALI

A primo impatto il design dell’Apollo X non trasmette nulla di nuovo risultando un mix tra i vecchi design adottati da HTC e Huawei (serie Mate) mentre la qualità costruttiva si fa da subito apprezzare con pregi e difetti. Di buono troviamo l’adozione di una scocca realizzata in metallo spazzolato ad eccezione della banda superiore ed inferiore per le antenne che risultano invece costruite in plastica.

Sul frontale abbiamo un comodo display da 5,5 pollici incastonato in due generose bande nere di cui quella superiore ospitante la camera frontale da 5 megapixel, lo speaker di sistema, il led di notifica (luce blu per le notifiche, luce rossa per segnalare la batteria scarica oppure luce gialla per la ricarica) ed i vari sensori. La banda inferiore poteva anche essere ridimensionata dal momento che i pulsanti sono a schermo e non a sfioramento ma forse l’azienda ha preferito mantenere una sorta di simmetria nel design generale dello smartphone.

L’ergonomia risulta molto buona grazie anche ai profili leggermente fresati e quindi nonostante le dimensioni pari a 15,18 x 0,95 x 7,56 cm l’Apollo X è piacevolmente maneggevole seppur il peso di 179 grammi non sia proprio un punto forte del device. Sul profilo destro troviamo il pulsante di accensione/spegnimento ed il bilanciere del volume anch’essi realizzati in metallo così come lo sono i due slot presenti sul profilo sinistro che permettono di inserire 2 schede SIM di cui una in formato Micro e l’altra in formato Nano oppure rinunciando alla possibilità del Dual Sim si può espandere la memoria a disposizione tramite scheda Micro SD fino a 128 GB.

Vernee per il suo Apollo X non segue la moda lanciata da Apple e quindi sulla parte superiore dello smartphone mantiene l’ingresso da 3,5 mm per auricolari mentre nella parte inferiore troviamo l’ingresso per la ricarica USB Type C e 2 griglie di cui la sinistra dedicata al microfono principale e quella destra allo speaker di sistema.

Infine sul retro oltre al logo dell’azienda con inciso il modello dello smartphone troviamo anche il sensore per lo sblocco tramite impronta digitale, la fotocamera da 13 megapixel ed il flash LED, ma purtroppo si nota l’assenza di un secondo microfono per la riduzione dei rumori ambientali. Purtroppo la simmetria che l’azienda ha deciso di adottare per il frontale dello smartphone non è stata replicata per il retro in quanto si nota con occhio attento il disallineamento tra la camera posteriore ed il sensore d’impronte.

DISPLAY

Il pannello montato sull’Apollo X è un’unità da 5,5 pollici di tipo IPS con risoluzione Full HD 1080p e densità di 401 dpi protetto da un vetro Corning Gorilla Glass 3 il quale restituisce colori ben bilanciati e neri abbastanza profondi seppur tendenti al grigio con angolo di visione molto accentuato. La buona resa del display è dovuta all’implementazione della tecnologia IGZO di Sharp ma ad ogni modo è presente a livello software la funzione Miravision col quale calibrare ulteriormente contrasti, temperatura colore,saturazione, luminosità etc.. ma soprattutto è possibile anche settare il filtro per la luce blu.

Il display è strutturato per soli 5 punti touch ma nonostante ciò la reattività del pannello è risultata sempre ottima e non ho mai avuto impuntamenti o indecisioni. Il display inoltre è realizzato con lavorazione 2.5D ed ho trovato la visibilità sotto la luce del sole diretta più che soddisfacente visti i 450 nits di luminosità offerti, seppur la forbice tra luminosità minima e massima del display non sia così elevata. Carente invece è il trattamento oleofobico che fa sembrare il display dell’Apollo X un vero e proprio accumulatore seriale di impronte.

HARDWARE

Ad animare l’Apollo X ci pensa il processore MediaTek MT6797M meglio conosciuto come Helio X20 un decacore 64 bit e frequenza massima di clock a  2.5 GHz suddiviso in tre diverse classi di cores capaci di lavorare insieme per il massimo delle performance o singolarmente in base al carico di lavoro. 4 core con architettura Cortex A53 e frequenza di clock a 1.4 GHz per le operazioni basilari, ulteriori 4 core con architettura Cortex A53 e frequenza di clock a 2.0 GHz per i carichi medi ed infine 2 core con architettura Cortex A72 che svolgono il lavoro sporco adottando la frequenza massima di clock prevista, ossia quando il device è davvero sotto stress magari su giochi molto più impegnativi rispetto a Real Racing.

Inoltre l’Helio X20 dovrebbe garantire un 30% di consumi in meno rispetto lo standard. Forse a causa della scarsa ottimizzazione a livello software la GPU Mali T880 a 780MHz in accoppiata con il processore, proprio con il gioco Real Racing non restituisce una fluidità di gioco perfetta poichè a volte è possibile intravedere perdite di frame rate e qualche scattosità nella giocabilità generale.

A parte però questa piccola parentesi negativa che non incide assolutamente sull’usabilità generale dell’Apollo X, lo stesso integra anche 4 GB di RAM LPDDR3 a 933MHz e 64 GB di storage interno di tipo eMMC 5.1 con il supporto OTG, che fanno risultare lo smartphone sempre reattivo e fluido. Non manca il modulo Bluetooth 4.0 con cui ho collegato tranquillamente smartband ed auricolari senza alcun problema ed il modulo WiFi a doppia banda (2.4 / 5 Ghz) che è risultato molto potente agganciando il segnale anche in punti di casa dove altri device hanno faticato nell’impresa. Ma personalmente ho trovato davvero ottimo il GPS integrato che ha effettuato il primo FIX dei satelliti in brevissimo tempo ma soprattutto si è rivelato affidabile e preciso senza rilevare disconnessioni.

 

Sul retro dell’Apollo X è presente anche il sensore per lo sblocco con impronta digitale che dovrebbe avvenire in 0,1 secondi almeno da quanto dichiarato dall’azienda. In realtà seppur facilmente raggiungibile e riconoscibile rispetto la scocca, il sensore l’ho trovato un pò pigro nel riconoscere l’impronta che in media solo 7 volte su 10 riesce a rilevarla immediatamente. Questo succede quando frettolosamente tentiamo di sbloccare lo smartphone ma personalmente penso sia un problema dovuto alla poca ottimizzazione software e che quindi con l’aggiornamento previsto tale problema potrebbe essere risolto.

Vernee Apollo X
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FOTOCAMERA

Purtroppo l’interfaccia della fotocamera è quella a cui siamo abituati con i device montanti processori MediaTek risultando ormai obsoleta e povera di funzioni. Va però segnalata la possibilità di scattare foto in formato RAW utili per lavorazioni con programmi di fotoritocco. La camera frontale è un’unità da 5 megapixel Samsung S5K5E2 che restituisce buoni scatti da utilizzare per le condivisioni  sui vari social a patto di effettuarli in condizioni di buona luminosità mentre la camera posteriore è affidata ad un sensore da 13 megapixel Sony IMX258 con apertura f/2.0, flash LED ed autofocus PDAF risultante molto rapido ma presente solo nella modalità scatto e non nei video in cui dovremmo tappare sullo schermo per mettere a fuoco il soggetto inquadrato.

La resa fotografica purtroppo è deludente paragonato ai device della stessa fascia di mercato, infatti le foto scattate hanno sempre una dominante di rumore di fondo che peggiora sempre più con il diminuire della luminosità ed il flash LED non aiuta in quanto restituisce foto con una dominante di colore giallo. A volte le poche funzioni messe a disposizione come l’HDR oppure lo stabilizzatore, che in realtà è soltanto una funzione che aiuta a sovraesporre le foto, possono trarre l’utente in inganno deteriorando ulteriormente le foto come dagli esempi sopra proposti. I video vengono girati a 1080p a 30fps ed in questo caso la qualità non migliora di molto rispetto le foto mentre l’audio catturato sembra di discreta qualità. La mancanza dell’autofocus in questo caso si sente perchè nei cambi di focale dovremmo continuamente tappare sullo schermo, cosa molto antipatica come lo è il formato in cui vengono salvati gli stessi, ossia il vecchio 3GP. Penso però che tutte queste problematiche siano a livello software in quanto l’azienda ha più volte sottolineato i pregi del device ed anche della fotocamera.

AUDIO E RICEZIONE

L’Apollo X offre una connettività Dual SIM Dual Standby a patto di rinunciare all’espansione di memoria che visto i 64 GB di storage interno a disposizione potrebbe non essere un problema. E’ presente la connessione 4G LTE categoria 6 con il supporto alla banda 20 a 800 MHz, che è disponibile su entrambi gli slot SIM con possibilità dello switch a caldo. Non ho mai notato perdite di segnale e dove disponibile, il segnale 4G è stato sempre agganciato in maniera rapida. Inoltre il modulo LTE integrato promette una velocità in download pari a 300 Mbps che può essere anche accoppiato alla funzione Turbo Download la quale ci permette di scaricare file utilizzando contemporaneamente la connessione WiFi e la rete 4G/3G.

In chiamata l’audio restituito dalla capsula auricolare risulta abbastanza cristallino e privo di sbavature mentre se attiviamo il vivavoce l’audio risulta basso di volume pur mantenendo la qualità già descritta poco prima. Diverso è invece se ascoltiamo della musica che risulta di volume molto elevato ma sbilanciato nelle tonalità alte rispetto invece a bassi che risultano un pò poveri. Va segnalato che attraverso l’ingresso USB Type-C si possono collegare delle cuffie dotate di tale attacco per l’ascolto di musica digitale senza perdita di qualità.

BENCHMARK

SOFTWARE

Su questo argomento non mi soffermerò molto, poichè seppur la versione Android 6.0 a bordo dell’Apollo X risulti  scarsamente ottimizzata e senza alcuna funzionalità aggiuntiva rispetto l’esperienza d’uso Stock, non ha mai dato segni di cedimento o di errori generali ad eccezione del comparto multimedia in quanto non sono riuscito a visualizzare se non a scatti file in formato MKV, 4K e UHD che invece dovrebbe essere supportati dall’hardware del device così come dichiarato da Vernee. Non mi soffermo perchè appena sarà pronto l’aggiornamento OTA promesso da Vernee allora faremo un approfondimento proprio sul Vernee OS e sull’eventuale applicazione OXI che sarà integrata nel sistema.

BATTERIA

Apollo X integra una batteria non removibile da 3500 mAh con il supporto alla tecnologia di ricarica rapida Vcharge. Infatti con l’alimentatore in dotazione riusciamo ad avere una carica al 50% in soli 30 minuti. Ma se veloce è la ricarica è altrettanto veloce la scarica della batteria infatti in modalità standby il consumo è quasi nullo ma appena cominciamo a stressare il nostro Apollo X la batteria non garantisce una giornata piena mentre in normale utilizzo la situazione tende a migliorare.

Ad esempio accendendo il device poco prima delle 08.00 sono arrivato con un 2% di carica residua alle ore 19.35 ottenendo solamente 2 ore e 43 minuti di schermo attivo. Va precisato che nelle ultime 2 ore ho praticamente lasciato il device in standby controllando di tanto in tanto se avessi ricevuto delle notifiche e ciò è decisamente poco in linea rispetto quanto promesso. E’ vero che in soli 30 minuti torniamo al 50% di carica totale mentre in circa 1 ore 30 minuti abbiamo la totalità della capacità energetica a disposizione ma l’azienda ci aveva fatto sperare in ben altro.

PREZZO E CONCLUSIONI

Durante ogni singolo capitolo di questa recensione abbiamo purtroppo potuto notare una serie di difetti che vanno letteralmente in contrasto con quanto promesso dall’azienda e dalle aspettative che nutrivamo per il Vernee Apollo X. La cosa che mi lascia perplesso è il fatto che l’hardware non è tra i peggiori, anzi tutt’altro ma sembra come se l’azienda abbia voluto spingere la commercializzazione del device adottando il proverbio “la gatta frettolosa fece i figli ciechi”. Attualmente devo rimandare a giudizio l’Apollo X in attesa che l’aggiornamento OTA porti delle migliorie consistenti.

Vernee Apollo X è disponibile presso lo store online Gearbest.com al prezzo di 161 euro inclusa spedizione ItalyExpress (10 giorni – no dogana), che risulta decisamente un buon prezzo almeno per quanto il device potrebbe offrire. Finora forse vi ho scoraggiato ma c’è da tenere in considerazione anche che Vernee è uno di quei produttori di smartphone cinesi che cura costantemente gli aggiornamenti dei propri device, divenendo in poco tempo da brand di serie B a seria A e che sicuramente ricorrerà ai ripari per l’Apollo X che ad oggi risulta una scommessa su cui io punterei.

Vernee Apollo X
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7.8 Punteggio totale
VERNEE APOLLO X

Vernee per il suo Apollo X non è riuscita a mantenere le promesse che nel mercato spietato degli smartphone equivalgono ad onore e rispetto. L'hardware ha delle potenzialità ma la scarsa ottimizzazione software manda in fumo tutto quanto. L'aggiornamento OTA è atteso come lo era il Messia 2000 anni fa. Ad oggi Apollo X è una scommessa su cui io punterei.

CONFEZIONE
8.5
DESIGN E MATERIALI
8.7
DISPLAY
8.8
HARDWARE
8.8
FOTOCAMERA
6
AUDIO E RICEZIONE
8.1
SOFTWARE
6
BATTERIA
7.3
PREZZO
7.9
PROS
  • ***DOPO L'AGGIORNAMENTO OTA CHE SEGUIRA' LA VALUTAZIONE POTREBBE SUBIRE MODIFICHE***
  • Robustezza dei materiali e della costruzione
  • GPS preciso ed affidabile (difficile da trovare sui cinesoni)
  • Presenza della banda 20
CONS
  • ***DOPO L'AGGIORNAMENTO OTA CHE SEGUIRA' LA VALUTAZIONE POTREBBE SUBIRE MODIFICHE***
  • Scarsa ottimizzazione software che inficia su tutto l'hardware
  • Mancanza di un trattamento oleofobico per il display
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Emanuele Iafulla
Emanuele Iafulla

Nerd, Geek, Netizen, termini che non mi appartengono. Semplicemente me stesso, amante della tecnologia e provocatorio come Xiaomi fa con i suoi prodotti. Alta qualità a prezzi onesti, una vera provocazione per gli altri brand più blasonati.

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4 anni fa

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