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POCO F5 – La fascia media ha un nuovo BEST BUY!!!

La tecnologia può essere accostata all’arte culinaria, dove spesso gli ingredienti di qualità contribuiscono alla realizzazione di un piatto stellato. POCO affermato brand appartenente all’ecosistema Xiaomi, da tempo sforna prelibatezze degne del migliore degli chef e con il lancio della nuova serie F5, porta in tavola un piatto decisamente succulento e vincente, ovvero il nuovo POCO F5 da poco presentato sul mercato italiano e che si è fatto da subito apprezzare per un prezzo davvero imbattibile. Basteranno quindi questi ingredienti a saziare la nostra fame tecnologica? Scopriamolo nella nostra recensione completa.

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UNBOXING

Una cosa su cui l’azienda ci ha abituato sin dai suoi esordi, è quella di proporre l’essenziale e non dare tanto peso a lustrini che spesso servono solo a confondere. Ecco perché l’esperienza di unboxing non si basa sulla forma ma sulla sostanza, proponendo un cartonato standard, in doppia colorazione, giallo e nero, al cui interno troviamo:

  • POCO F5;
  • Pellicola in plastica (già pre-applicata sul display) per la protezione del vetro frontale;
  • Cover morbida in TPU trasparente con trattamento antibatterico;
  • Spillo per la rimozione del vassoio SIM;
  • Cavo per la ricarica e trasferimento dati USB Type-C;
  • Alimentatore da parete con presa europea, porta USB-A ed output max a 67W;
  • Manuale d’istruzioni.

COSTRUZIONE E MATERIALI

La nostra ricetta tecnologica parte da un ingrediente essenziale, ovvero design e materiali impiegati che nel caso specifico di POCO F5 sono di materiale plastico, dove purtroppo si nota da subito che manca un trattamento dedicato alla resistenza contro sporco ed impronte in generale, costringendoci di fatto ad utilizzare una cover per non trovarsi in ogni momento a pulire con un panno il telefono. A parte ciò, la costruzione è di pregio e la back cover gode di una texture che dona brillantezza quando colpita dai raggi solari. Scompare la classica banda con il logo POCO risultando meno cheap di quanto visto con altri device del brand, mentre spiccano le tre ottiche accompagnate da un dual flash LED, con uno spessore che può essere livellato proprio tramite l’adozione della cover in dotazione.

L’impiego di materiali plastici conferisce un plus a questo POCO F5 che nella sua categoria risulta quasi un peso piuma con i suoi 181 grammi di peso e dimensioni pari a 161,11 x 74,95 x 7,9 mm di spessore, che nel complesso regalano una certa maneggevolezza anche per l’utilizzo ad una mano, per via di linee nette stile mattoncino, che permettono un grip ottimo senza appesantire la presa.

Disponibile nelle colorazione bianco, nero e blu, POCO F5 utilizza un frame in plastica opaca sui cui possiamo trovare nella parte superiore l’irrinunciabile trasmettitore IR, il secondo microfono ed una griglia che serve a veicolare meglio il suono proveniente dalla capsula auricolare in quanto questo POCO F5 gode di un suono stereo, combinando quindi lo speaker posizionato nel profilo inferiore dove possiamo trovare anche la presenza dell’ingresso jack per cuffie cablate, ingresso USB Type-C con supporto OTG ma niente uscita video ed il microfono principale, oltre che il vassoio SIM in grado di ospitare 2 SIM in formato ma senza possibilità di inserire una micro SD ad espandere la memoria interna.

Già che ci siamo parliamo direttamente della qualità audio ottenuta dal dual speaker di POCO F5, che risulta une delle migliori che io abbia potuto apprezzare sugli smartphone da me testati. Ogni sfumatura dello spettro sonoro è riprodotto in maniera fedele senza distorcere anche al massimo volume di ascolto, che peraltro ha un livello molto generoso. Dal doppio speaker, ovvero la combo altoparlante inferiore e capsula auricolare, si apprezzano particolarmente contenuti multimediali con una certa enfasi di bassi e/o comunque per scene d’azione in cui il suono di sottofondo ha un certo ruolo protagonista, come nel gaming. Buona anche la qualità tramite auricolari, così come in capsula auricolare nel corso delle chiamate vocali. Abbiamo peraltro il supporto alla tecnologia Dolby ATMOS ma va specificato che il suono risulta leggermente sbilanciato a favore dello speaker inferiore, in quanto quello superiore si concentra maggiormente su frequenze medio/alte.

Il profilo sinistro è perfettamente liscio mentre sulla destra i protagonisti sono il bilanciere del volume ed il tasto di accensione/spegnimento che a sua volta integra anche il lettore d’impronte digitali. Da segnalare infine la certificazione IP53.

DISPLAY

Continuiamo la nostra ricetta introducendo un ingrediente fondamentale, ovvero il display che nel POCO F5 risulta uno dei punti di forza di questo smartphone. Abbiamo un pannello FLOW AMOLED da 6,67 pollici in risoluzione Full HD+ (2400 x 1080 pixel) protetto da un vetro Corning Gorilla Glass 5 oltre che una pellicola in plastica già pre-applicata dall’azienda. Il design è interrotto unicamente da un foro centrale nella parte alta del display, in cui è inserita la camera selfie che ci permetterà anche di sbloccare il dispositivo tramite riconoscimento del volto, una funzione molto rapida in buone condizioni di illuminazione ma anche in condizioni buie.

La tecnologia FLOW AMOLED contribuisce all’effetto WOW, permettendo di ridurre le cornici display a soli 2,22 mm ed una superficie occupata del 93,4% Al netto di ciò, abbiamo un ottimo display che si fa apprezzare per definizione e luminosità, con un picco di 1000 nits, permettendone la leggibilità anche sotto luce diretta del sole. Ma la bontà di questo ingrediente, risiede nella frequenza di aggiornamento del pannello, pari a 120 Hz con una frequenza di campionamento del touchscreen che è pari a 240 Hz.

Non mancano, poi, il supporto all’HDR10+, certificazione SGS Low Blue Light, DRM Widevine L1, riconosciuta su piattaforme di streaming come Netflix ma anche su Amazon Prime Video ed infine supporto a Dolby Vision. Quello che stupisce è la resa cromatica con ottima profondità per i neri ed i bianchi mentre la fluidità dei 120 Hz si fa apprezzare in tantissime condizioni sia per quel che concerne i contenuti visualizzati a display che nel touch vero e proprio. Va specificato che i 120 Hz possono essere settati su frequenza fissa oppre tramite funzione DynamicSwitch, la quale adatta automaticamente la frequenza in base al tipo di contenuto visualizzato.

Il display si può attivare inoltre tramite un doppio tap oppure con il gesto del sollevamento dello smartphone, mentre nella parte superiore è possibile apprezzare un ampia capsula auricolare, che svolge appunto anche funzione di secondo speaker anche in modalità vivavoce. A questa si affiancano i sensori di luminosità e prossimità che lavorano molto bene, quest’ultimo di tipo fisico e non virtuale quindi nessun problema in chiamata ed ascolto di note vocali. Completa infine il quadro la possibilità di navigazione a schermo tramite le comode gesture e la possibilità di regolazione della temperatura colore e contrasto.

HARDWARE E PRESTAZIONI

La nostra ricetta sta venendo a meraviglia ed è giunto il momento di inserire il terzo importante ingrediente, ovvero l’hardware che si cela sotto la scocca di POCO F5. Le prestazioni del dispositivo sono garantite da un processore Qualcomm Snapdragon 7+ Gen 2, soluzione octa-core con clock massimo a 2.91 GHz e processo produttivo a 4nm a cui si affianca la GPU Adreno 725 e raffreddamento Liquid Cool 2.0. Se paragonato in termini di benchmark, non solo quelli digitali dove il dispositivo raggiunge gli oltre 938000 punti, il processore impiegato fa volare POCO F5 con apertura della app immediata e senza rallentamenti in gaming con cali di frame anche dopo due ore continue di utilizzo.

Ulteriore brio viene donato dalla presenza di 8/12 GB di RAM LPDDR5 con espansione di RAM virtuale di ulteriori 7 GB e 256 GB di memoria interna di tipo UFS 3.1 come già detto purtroppo non espandibile. Tutto questo ben di Dio, ci permette di ottenere prestazioni ben superiori ad altri prodotti concorrenti, anche in condizioni di forte stress risultando sempre scattoso e molto affidabile. Ed il meglio di sé, questa configurazione, la da in ambito gaming coadiuvandosi anche a livello software della modalità Game Turbo 3.0. Anche i giochi più impegnativi, come Call of Duty Mobile, girano in maniera fluida mantenendo il frame rate sempre stabile. POCO F5 è un vero missile in termini di velocità nell’apertura di applicazione e reazione alle azioni richieste, con temperature nelle fasi più concitate, piuttosto basse, pertanto zero surriscaldamenti o fenomeni di thermal throttling.

CONNETTIVITA’

A livello di connettività, POCO F5 non si fa mancare nulla, mettendo a disposizione un modulo WiFi 6, Bluetooth 5.2, GPS completo di aggancio satelliti Galileo, trasmettitore IR, Jack da 3,5 mm e naturalmente anche modulo NFC per effettuare anche i pagamenti in mobilità certificati da Google e similari mentre a livello di connessione il device fa affidamento su una connessione 5G Dual, che personalmente non ho potuto testare ma in 4g+ sono riuscito a navigare alla massima potenza andando anche oltre le soglie offerte dal proprio gestore, oltre che fare affidamento su una stabilità del segnale per tutti gli spostamenti effettuati durante il mio periodo di test.

SOFTWARE

In questo periodo in cui gli smartphone cinesi della concorrenza sembrano essere messi al bando, è giusto sottolineare che POCO F5 vanta la presenza di un sistema operativo Android 13 con patch di sicurezza aggiornate ad Aprile 2023 e personalizzazione tramite interfaccia MIUI 14, quindi presenti e funzionanti i servizi Google e tutte le applicazioni di Big G.

A differenza degli smartphone Xiaomi, su questo POCO abbiamo un ulteriore personalizzazione tramite il POCO Launcher, ma a parte ciò tutto il sistema è identico a quanto già visto su altri smartphone del brand asiatico, risultando sempre fluido e tutte le varie opzioni presenti, che sono davvero tante, funzionano in maniera eccellente. Esenti qualsivoglia tipo di bug, ma devo segnalare due cose: la prima è la presenza out of the box di tanti bloatware, fortunatamente tutti disinstallabili con un click mentre la seconda segnalazione è relativa alla “castrazione” del software relativamente alla funzione Always On Display, che può essere settato solo per 10 secondi a meno che non andiate a disabilitare i servizi MIUI Daemon e per la batteria, dove risulta assente l’ottimizzazione di ricarica notturna. Nulla che comunque uno o due aggiornamenti software possano risolvere.

AUTONOMIA

Aggiungiamo un ulteriore spolverata di primizie al nostro piatto tecnologico, introducendo il paragrafo relativo alla batteria e relativa autonomia. POCO F5 possiede infatti un’unità da 5000 mAh che vi porterà a sera senza alcun problema, forse anche quella del giorno dopo. Infatti sono riuscito a totalizzare in una giornata piuttosto intensa ben 7 ore di schermo attivo, un vero record e se proprio prosciugherete la carica del vostro terminale, non dovrete temere nulla, perché il supporto alla ricarica rapida da 67W vi permetterà di ottenere il pieno d’energia in soli 46 minuti. La cosa buona è che tutto è garantito dall’alimentare presente in confezione mentre risulta assente la ricarica wireless.

FOTO E VIDEO

Ultimo ingrediente a comporre la nostra ricetta vede protagonista il comparto fotografico che di base stupisce sia nelle resa che nel software. Ci si affida sul posteriore a 3 diversi sensori, il cui principale è rappresentato da un’ottica da 64 MP con apertura f/1.79 a cui si affianca un obiettivo grandangolare da 8 MP (f/2.2), con FOV di 120°, oltre che 1 sensori da 2 MP (f/2.4) che svolge il compito di scatti in modalità macro.

Gli scatti ottenuti godono di una fedeltà cromatica decisamente buona ma quello che stupisce maggiormente è la definizione in generale dei dettagli, anche in modalità grandangolare, in genere punto debole dei device che si fregiano di quest’ottica. Anche in condizioni serali, la quantità di luce catturata dal sensore ci permette di ottenere degli scatti dal buon livello qualitativo, seppur in queste condizioni è sconsigliabile l’utilizzo della camera grandangolare, perché il rumore fotografico diventa troppo marcato e si perde molto in termini di definizione dell’immagine. Ottimo l’effetto bokeh naturale, donando un aspetto professionale alle foto, così come è risultato buono anche la modalità ritratto, con un ottimo scontornamento del soggetto inquadrato seppur questa risulti meno naturale.

Sul frontale possiamo avvalerci di una camera selfie da 16 MP con apertura f/2.45, che nel complesso si comporta in maniera egregia, risultando migliore rispetto a tante altre viste su altri dispositivi, gestendo meglio le situazioni più difficili, come il controluce. Per gli scatti in notturna è possibile fare affidamento su un flash virtuale che sfrutterà l’illuminazione dello schermo come punto di luce per il nostro volto oltre che alla modalità notturna via software.

Abbiamo la possibilità di registrare video in 4K a 30 fps, ma è consigliabile sfruttare la risoluzione di 1080p a 60 fps per una migliore resa, ottenendo immagini più stabili e fluide, contando su una stabilizzazione OIS+EIS ed in ogni caso è presente la messa a fuoco automatica, che nel complesso è risultata piuttosto veloce e soprattutto per nulla scattosa. Per la camera selfie invece i video possono essere registrati fino a 1080p 60fps, cosa non così scontata.

A livello software, ad esempio, troviamo la modalità Vlog e quella dedicata all’esposizione prolungata, una sorta di modalità notturna studiata ad hoc per immortalare le stelle notturne, oppure i riflessi delle luci etc.. Non manca poi la modalità PRO con cui settare i vari parametri di scatto in manuale, ma anche HDR, AI, Google Lens integrato, Time Lapse e Slow Motion ed appunto modalità Notturna, che restituisce buoni scatti ma andrebbe meglio calibrata la definizione dei colori, tendente un pò al verde.

POCO F5
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PREZZO e CONCLUSIONI

POCO F5 è stato ufficializzato nelle vendite in Italia ad un prezzo lancio di 399 euro per la versione più pompata da 12/256 GB. L’offerta è purtroppo terminata da poco ma sono sicuro che a breve il dispositivo andrà nuovamente in offerta, anche su altri store, pertanto vi invito ad iscrivervi al nostro canale Telegram delle offerte. Detto ciò, riferendomi al prezzo di lancio, potrei definire POCO F5 un best buy: questo smartphone ha davvero tutto quello che si può chiedere ad un device, forse anche di più in considerazione proprio del prezzo e della fascia di mercato cui si colloca. Non esiterei più di tanto ad acquistarlo, perché i primi lotti sono andati già del tutto esauriti. In ogni aspetto analizzato lui ne è uscito brillante, guadagnandosi il punteggio pieno fin dal primo assaggio e non penso che troverete uno smartphone migliore di questo con un budget così limitato.

9.3 Punteggio totale
POCO F5

Con questo smartphone cadono tutti gli stereotipi sugli smartphone a basso costo. Infatti POCO F5 al netto di un listino alla portata di chiunque offre tutto quello che un utente può desiderare su uno smartphone, integrando funzioni e feature che spesso nemmeno i top di gamma riecono ad offrire, senza dover scendere a particolari compromessi. Senz'altro POCO F5 è un vero best buy, forse l'unico assoluto per questa metà del 2023.

CONFEZIONE
9.3
DESIGN E MATERIALI
7.5
DISPLAY
9.7
HARDWARE
9.8
AUDIO
9.1
RICEZIONE
9.6
SOFTWARE
8.6
FOTOCAMERA
9.1
BATTERIA
10
ERGONOMIA
9.3
ESPERIENZA UTENTE
9.9
PREZZO
9.8
PROS
  • SUONO STEREO
  • DISPLAY
  • AUTONOMIA
  • PERFORMANCE AL PARI DI TOP DI GAMMA
  • PREZZO
  • FOTO E VIDEO
CONS
  • MANCATA POSSIBILITA' DI PASSARE DA UN'OTTICA ALL'ALTRA DURANTE VIDEO
  • TROPPI BLOATWARE AL PRIMO AVVIO
  • SOFTWARE CASTRATO PER AOD E BATTERIA
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Emanuele Iafulla
Emanuele Iafulla

Nerd, Geek, Netizen, termini che non mi appartengono. Semplicemente me stesso, amante della tecnologia e provocatorio come Xiaomi fa con i suoi prodotti. Alta qualità a prezzi onesti, una vera provocazione per gli altri brand più blasonati.

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