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Bluetooth: sapevate che la tecnologia “nasce” con i Vichinghi?

Questo articolo è qualcosa di nuovo e ci piace. Quanti di voi utilizzano il Bluetooth? Molto probabilmente, anche ora che leggete questo articolo, il vostro smartphone o magari la vostra smartband è collegata ad un altro device tramite questa tecnologia. Tutti sappiamo (più o meno) come funziona ma quanti sanno da dove nasce il suo nome? Bene, oggi ve lo raccontiamo noi. Cinture allacciate perché dobbiamo tornare indietro nel tempo, ai giorni dei Vichinghi!

Come nasce il Bluetooth? Tutto deriva dai Vichinghi: facciamo un passo indietro di migliaia di anni e vediamo l’origine del nome

Le principali società tecnologiche Intel, Ericsson, Nokia e Toshiba hanno collaborato negli anni ’90 per creare uno standard comune per la trasmissione wireless tra computer e telefoni cellulari. Successivamente, come sappiamo, la tecnologia in questione si è evoluta raggiungendo anche dispositivi di altro genere come smartwatch, smartband e così via. Ma andiamo al nocciolo della questione: come nasce il nome (e il logo) Bluetooth?

Secondo quanto apprendiamo dal sito Web ufficiale Bluetooth SIG, il nome della tecnologia risale a più di 1.000 anni fa, quando sedeva al trono di Danimarca e Norvegia re Harald Blåtann. Nel 958 lui unificò i due territori e ne divenne re. Ma questo cosa c’entra con la tecnologia? Il fatto storico in sé nulla, ma il re Harald era soprannominato “Bluetooth” per via di una sua caratteristica: un dente blu. Lui infatti possedeva veramente un dente di colore blu, probabilmente morto, che tuttavia non è mai caduto. Lui stesso si diede questo soprannome (cosa molto comune in quel tempo, come ci insegna la storia e la serie TV Vikings) per riconoscersi tra i tanti re che gli hanno succeduto e che sono venuti prima di lui.

bluetooth LE audio ufficiale

Ma come si è arrivati a dare quel nome alla tecnologia? L’ingegnere svedese Sven Mattisson di Ericsson e l’americano Jim Kardach di Intel facevano parte di un gruppo che ha lavorato insieme. Nel 1997 Mattisson si è recato in Canada dalla Svezia per un incontro di lavoro. Kardach, Mattisson e altri membri del gruppo hanno presentato le loro idee per la tecnologia wireless che, purtroppo, non ha ricevuto molti consensi.

Mattisson ha confermato in un’intervista a NTB: “Jim e io abbiamo capito che le persone non apprezzavano ciò che abbiamo presentato“. Kardach ha aggiunto: “Abbiamo ricevuto una tiepida accoglienza in relazione al nostro progetto forse un po’ poco chiaro, ed è stato a questo punto che mi sono reso conto che avevamo bisogno di un nome in codice per il progetto che tutti potessero usare

A quel punto, in preda alla disperazione, i due colleghi sono andati a bere qualcosa per dimenticarsi dell’accaduto ed ecco la scintilla. Secondo quanto confermato da loro stessi, Jim era molto interessato alla mitologia e storia Norrena tanto che hanno iniziato a parlarne. Uscì fuori il nome di un re scandinavo del X secolo, ovvero Harald Blåtann, figlio di Gorm il Vecchio. Lui aveva un dente blu: c’è chi dice per la sua passione per i mirtilli, chi invece dice che era un dente morto.

logo bluetooth
Anche il logo Bluetooth ha origine nordica

Ma la cosa importante era un’altra. Re Harald era noto per essere un abile comunicatore. Ecco dunque la lampadina che si accende: un re che ha unito tutti i suoi rivali sotto un’unica egida? Ecco il parallelismo con la tecnologia: una comunicazione che potesse collegare tutti i dispositivi. La tecnologia Bluetooth è stata finalmente lanciata nel maggio 1998 e il primo dispositivo consumer dotato della tecnologia è stato lanciato sul mercato nel 1999.

E il logo Bluetooth come nasce? Anche lui ha origine è una runa vincolante che unisce le rune Younger Futhark (Hagall) (ᚼ) e (Bjarkan) (ᛒ) ovvero le iniziali di Harald.

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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