Gli stereotipi mentali circa un device di provenienza cinese stanno alla pari delle idee che nutriamo quando si parla del continente africano. E’ vero, i telegiornali sono zeppi di notizie che hanno come tema comune la povertà e la disperazione che regna in Africa, ma questa per alcuni aspetti non è da ritenersi più il terzo mondo, nè tantomeno sottosviluppata. E lo sa benissimo Xiaomi, che proprio in terrà d’Africa vanta una folta schiera di Mi Fans.
E così dopo aver tentato la propria espansione economica in Europa, Xiaomi ora riparte con la colonizzazione tecnologica proprio dall’Africa, perchè è pronta a debuttare ufficialmente con una serie di Mi Store e quindi capillarizzare il mercato nel settore smartphone.
L’espansione globale di Xiaomi riparte dall’Africa
In realtà per Xiaomi questa non sarà un’avventura che parte da zero, poichè l’OEM cinese è in parte già presente in Africa, tramite alcuni distributori e rivenditori di terze parti, che ricorda in parte proprio la storia dell’azienda qui in Italia. E’ lo stesso Lei Jun, in un comunicato ai propri dipendenti, ad evidenziare il prossimo step di strategia commerciale che vedrà l’apertura di un dipartimento aziendale in Africa.
Sarà Wang Lingming, ex vice-presidente della divisione internazionale di Xiaomi, il quale farà capo a Wang Xiang, a guidare il dipartimento del continente africano dove attualmente sono presenti modelli base come lo Xiaomi Redmi 6A, il Redmi S2 ma anche il top di gamma Mi 8. Si presume che la strategia commerciale iniziale, preveda l’inserimento a catalogo di modelli come la serie Mi Mix, l’Android One Mi A2 / Mi A2 Lite e naturalmente il POCOPHONE F1. Probabilmente invece, almeno inizialmente, non verranno venduti i prodotti domotici i quali in genere hanno preferenza di commercializzazione nella sede cinese.
Ad ogni modo per i Mi Fans d’Africa tutto ciò porterebbe un forte risparmio, dal momento che non esisterebbero più intermediari e quindi i device verranno proposti a prezzi più contenuti.