Una storia che ha dell’incredibile, ma che è vera. Abbiamo iniziato a parlare di questa vicenda dopo che l’indiano Sudhanshu Ambhore, noto informatore in ambito tech, ha alzato la questione. Lui, come tanti altri, hanno ricevuto delle lettere da Xiaomi le quali intimavano di non esporre più informazioni di un certo tipo circa i nuovi prodotti. La pena, in caso contrario, sarebbe stata una multa. Bene, Xiaomi MIX 4, ultimo uscito della casa, ha “fruttato” una multa di ben 1 milione di yuan! Andiamo a vedere i dettagli.
Se pensavate che i leakers avessero vita facile vi sbagliate: tutte le informazioni rivelate su Xiaomi MIX 4 sono costate ben 130.000 € al respondabile
Xiaomi MIX 4 ha fatto “maturare” una sanzione da ben 1 milione di yuan. Il responsabile dell’azienda, che avrebbe dovuto supervisionare e che risponde al nome di 科技九洲君, ha pagato lo scotto. Se da una parte le informazioni da rivelate dai leaker cinesi hanno rimbalzato per tutta la rete, dall’altra Xiaomi ha deciso di prendere provvedimenti. È per questo che al responsabile è arrivata una bella ingiunzione di pagamento pari a 1 milione di yuan. Tradotto, ben 130.000 €, il costo di un appartamento. La cosa assurda però è che non sono i leaker a pagare.
Di seguito la traduzione della lettera:
Le informazioni sul MIX 4 sono trapelate in anticipo a causa dei nostri errori di lavoro. Siamo profondamente consapevoli della gravità degli errori commessi. Quindi ci scusiamo sinceramente con Xiaomi, Mr. Lei Jun e i fan di Xiaomi.
Come responsabile della squadra @ 科技 九洲 君, Zhang Menglong ha una responsabilità ineludibile in tal senso. Sebbene abbia comunicato attivamente, rimediato e collaborato con l’indagine del marchio Xiaomi dopo l’incidente, mi dispiace molto che queste azioni e non possano compensare le perdite di Xiaomi. Per le grandi perdite e i gravi effetti negativi causati al marchio, chiedo ancora una volta solenne scusa al brand.
Mi assumerò le responsabilità che devo assumermi e ottimizzerò il flusso di lavoro del team promuovendo i seguenti valori: coltivare la consapevolezza della riservatezza del team, crittografare il trattamento dei documenti riservati e standardizzare i metodi di trasmissione delle informazioni del team per evitare che questi incidenti si ripetano.
Insomma, una faccenda molto curiosa che è costato caro ai responsabili. Per quanto ne sappiamo, il brand ci tiene molto a tenere a bada la fuga di notizie, anche qui in Italia. Non è semplice infatti mettere mano su materiale bollente se non si tratta di certificazioni (che sono materiale pubblico).
Via | ITHome