Gli smartphone del momento offrono prestazioni spesso superiori a quelle dei PC Desktop o portatili economici, oltre che ad equipaggiarsi con fotocamere al livello di macchine professionali. Un concentrato di quanto appena affermato è rappresentatto dallo Xiaomi Mi 10 Ultra, dispositivo che è stato in grado di stupire sotto ogni punto di vista oltre che offrire un supporto alla ricarica a 120W, questo reso possibile grazie all’utilizzo di materiali come il grafene, che impreziosisce la batteria integrata dello smartphone in questione. L’autonomia è un tema che sta molto a cuore agli utenti ed a spiegarci i vantaggi di soluzioni al grafene è Zeng Xuezhong, presidente della divisione smartphone dell’azienda Xiaomi.
Quella del grafene è una delle tecnologie più promettenti perchè permette ricariche ultra rapide, pertanto la società di Lei Jun, ha intenzione di impiegare tale tecnologia sui futuri smartphone, diventando quindi leader in questo frangente. Ma cos’è il grafene? Si tratta di una materiale composto da atomi di carbonio con struttura esagonale a nido d’ape, con spessore sottilissimo che permette un elevatissima conducibilità elettrica, superiore al tradizionale rame, offrendo al tempo stesso altissima resistenza e flessibilità al netto di un peso contenuto.
Tutto ciò fa già intendere i vantaggi nell’impiego si questo materiale all’interno delle batterie degli smartphone ma anche in altri gadget tech,. Le proprietà di super condensatore del grafene permettono di immagazzinare energia come le comuni batterie al litio ma con accumulo di energia durante la fase di ricarica in brevissimo tempo. Oltre ciò questo materiale offre un’altissima conduttanza termica, che si traduce in un rapido raffreddamento che ne consegue una sicurezza maggiore, poichè assenti fenomeni di surriscaldamento, sovraccariche e rotture oltre che una longevità superiore.
La nuova sfida di Xiaomi: batterie al grafene sui futuri smartphone
Come detto prima, il grafene risultando più leggero e sottile permette quindi capacità in termini di mAh delle batterie, occupando meno spazio del normale, pensate che il grafene può arrivare ad occupare fino a 1000 Wh per kg, rispetto ai 120 Wh per kg delle unità Li-Ion. L’unico elemento al momento che ostacola la diffusione di questa tecnolgia è legato al costo, ancora troppo alto per l’industria odierna.
Mi 10 Ultra, nonostante ciò ha dimostrato di poter essere un terminale prestante e con costi non proibitivi. Va specificato però che lo smartphone del brand asiatico non utilizza una batteria completamente in grafene, ma questo è stato utilizzato sul catodo, sfruttando quindi una conduttività fino a 1000 volte maggiore rispetto ai materiali tradizionali. Il direttore Zeng Xuezhong su Mi 10 Ultra, rincuora i propri utenti, affermando che il dispositivo riesce a matenere la sua capacità della batteria, del 90% dopo 2 anni di utilizzo medio con 800 cicli di ricarica e scarica utilizzando la ricarica rapida da 120 W.
Pur rappresentando una grande sfida per il brand, che ha dovuto investire innumerevoli ore in ricerca e sviluppo, al fine di selezionare un grafene di qualità da impiegare nella batteria di Mi 10 Ultra, l’azienda sembra convinta nel provare ad introdurre questo tipo di batteria 2.0 nei suoi prossimi smartphone di fascia alta. Naturalmente, il costo alto di produzione si rifletterà sul prezzo finale, ma d’altronde se c’è qualcuno disposto a spendere anche 1000 euro per uno smartphone che in dotazione non offre nemmeno il caricatore, beh il margine di mercato è comunque abbondante.
I materiali scelti devono infatti superare una rigorosa selezione prima di essere testati, garantendo che la trasmissione degli elettroni abbia una conducibilità adeguata. Siamo comunque certi, che con l’avanzare della tecnologia, anche questo ostacolo verrà passato senza problemi e quindi non vediamo l’ora di assistere agli sviluppi che ne deriveranno. Nel frattempo, siamo in attesa di scoprire se Xiaomi ci delizierà con il debutto in versione Global di Mi 10 Ultra.
