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I problemi di Xiaomi prima di entrare nel mercato americano ed europeo

Nel penultimo trimestre di quest’anno Xiaomi ha fattoi numeri: l’esportazione degli smartphone nel mercato d’oltremare è aumentata dell’80% rispetto all’anno precedente. Più esportazione uguale più introiti, questo è vero, ma entrare nel mercato europeo e statunitense non è stato affatto facile e probabilmente in termini di tempo è costato parecchio a Xiaomi. Vi siete chiesti, per l’appunto, perché ci è voluto tanto prima che il nostro amato brand arivasse nel mercato americano ed europeo? Per garantire il proprio successo nel mercato occidentale Xiaomi ha optato per due strade da seguire contemporaneamente: collaborare con le aziende produttrici in America e con gli operatori europei (anche se detta così sembra una guerra).

Xiaomi nel Mercato americano

In effetti di guerra si parla, visto che il mercato statunitense è diviso tra 4 grandi marchi che si sfidano a colpi di uscite di nuovi devices, di cui Huawei occupa la prima posizione. Con più di 30 anni di esperienza e migliaia di brevetti, Huawei si è imposto come primo produttore collaborando con le maggiori compagnie del mercato americano come Ericsson e Qualcomm. Essendo Xiaomi nata solamente nel 2010 e basando il suo mercato (almeno per i primi anni) sulla vendita dei soli smartphones, non ha avuto forza ed esperienza per fronteggiare tale colosso e addirittura, dopo i primi tentativi di entrata nel mercato nel Nuovo Mondo, è stata coinvolta in più di una causa legale: nel 2014 infatti, anno del boom in India, Ericsson ha fatto causa Xiaomi accusandola di aver violato 8 brevetti e impedito così la sua entrata in America. Poi verso la fine del 2015 Xiaomi ha ricevuto finalmente la certificazione dalla FCC (“Federal Communications Commission“) organismo competente che definisce le norme e gli standard tecnici dei diversi tipi di apparecchiature elettroniche come ad esempio i limiti SAR; quando finalmente sembrava essere fatta, Xiaomi si è trovata la strada sbarrata dal mercato ormai monopolizzato, e per la seconda volta non è riuscita ad entrare nel mercato statunitense.

Il mercato europeo come quello americano sono conosciuti per la loro rigidità. Per questo motivo Xiaomi si è concentrata negli ultimi anni a cercare di collaborare con le grandi compagnie statunitensi al fine di ottenere la possibilità di entrare nel mercato. Xiaomi entrerà alla fine della storia in collaborazione con Intel, Microsoft e Google, collaborazione che porterà all’inizio dell’agognato sogno di entrare mercato americano.

Xiaomi nel Mercato europeo

In maniera quasi simile alla vicenda tutta americana, Xiaomi ha avuto problemi anche con il mercato dell’Unione Europea. Poco dopo la sua nascita Xiaomi si è fatta conoscere in Europa con dispositivi di diverso genere come cuffie, auricolari e accessori per la casa ma non è riuscita a fare lo stesso sotto il profilo smartphone: purtroppo in Europa le redini del mercato dei dispositivi mobili sono tirate dagli operatori di telefonia. Quindi forte dell’esperienza con l’America, Xiaomi ci ha visto lungo e prima della quotazione in borsa, per entrare nel mercato della Comunità Europea, ha iniziato una monumentale collaborazione con Li Kashing (il più ricco economista di Hong Kong soprannominato dai britannici “Superman”) che diventa socio della compagnia, oltre che con Jack Ma (Alibaba) e Pony Ma (Tencent). Ma perché diciamo “monumentale”? Non soltanto per il calibro delle persone coinvolte, ma anche perché Li Kashing è il solo proprietario, dopo l’uscita della Russia, del gruppo Wind-Tre. Infatti abbiamo visto che quest’anno alcuni terminali come Mi Mix 2, Mi 8 e Redmi 5 Plus sono offerti con abbonamento dalla compagnia telefonica Tre. In sostanza è grazie all’instaurazione di questa collaborazione che nella prima stagione di quest’anno Xiaomi ha conquistato il quarto posto nel mercato Europeo, avendo una crescita economica 10 volte maggiore rispetto agli anni precedenti.

Da sinistra: Pony Ma, Li Kashing e Jack Ma.
Fotografie di: Paul Yeung, Anthony Kwan, Brent Lewin/Bloomberg

Personalmente la mossa di entrare nel mercato americano ed europeo subito dopo la quotazione in borsa sembra una mossa tanto intelligente quanto azzardata. Voi cosa ne pensate?

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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