Hero Cycles, è uno dei maggiori produttori di biciclette in India ma il futuro è sempre più tecnologico e quindi ha chiesto di stringere una collaborazione con il conglomerato cinese Xiaomi, nell’intento di procurarsi i componenti che andranno a formare i propri cicli elettronici. L’annuncio arriva da Pankaj M Munjal, Presidente e Amministratore delegato di Hero Cycles durante l’attuale Auto Expo 2020 svolto in questi giorni.
Xiaomi è nota per la vendita di veicoli ecologici tramite vari brand come Himo, Yunbike e Qicycles per citarne alcuni e secondo il dirigente di Heo Cycles, tra le due aziende si può creare una sinergia nelle produzione e vendita di bici elettriche. In particolare si creeranno lineup relative alle concept bike del futuro, quali le bici pieghevoli, le fat bike nonchè gli “scooter”. L’unione dei portafogli esistenti nel segmento delle e-bike urbane potrebbe solo giovare ad entrambi i brand per il dominio del mercato in India.
Hero Cycles pronta a fare un giro sulla tecnologia di Xiaomi
In particolare Xiaomi andrebbe a fornire le batterie utilizzate nelle bici elettriche nonchè il sistema di gestione dell’autonomia, un pò come accade per i telefoni cellulari. Pensate che la Himo T1 racchiude una batteria agli ioni di litio da 14000 mAh con una tensione nominale di 48V. L’opzione a 14Ah del ciclo permette di percorrere fino a 60 km con una sola carica. La versione a 28Ah può arrivare fino a 120 km. Xiaomi in India lo scorso anno ha presentato il modello Himo T1, attualmente il terzo ciclo elettrico più venduto in India. I punti salienti su cui lavoreranno le due aziende, oltre che alla batteria, sarà l’avvio a pulsante singolo, l’interruttore combinato multifunzione e un display digitale.
Qualcuno penserebbe che la collaborazione tra le due possa in realtà beneficiare solo ad una delle due aziende, in termini di concorrenza, ma in realtà i rivali diretti delle e-bike sono le macchine elettriche, ma in un mondo dove tutti si spostano rapidamente anche per brevi tragitti il mercato delle e-bike è volto a favorire una migrazione dai veicoli a 4 ruote verso quelli a 2.
