Si è concluso nel migliore dei modi l’acquisto da parte di Google di Fitbit, la nota azienda che sa sempre si è impegnata nella produzione di dispositivi indossabili tra i migliori in assoluto. Il nostro Simone tra l’altro ha fatto una riprova del Versa 3 dopo l’ultimo importante aggiornamento: vi rimandiamo al nostro canale YouTube se foste curiosi. Da oggi dunque l’azienda è di proprietà di Google a tutti gli effetti e ciò comporterà molte cose. Ma cosa? E’ l’amministratore delegato a spiegarci nel dettaglio quali saranno le politiche nei prossimi anni.
Google ha finalmente acquistato Fitbit per 2.1 miliardi di dollari: ma cosa comporta questa acquisizione? Cambierà il mondo degli indossabili?
L’azienda di Mountain View ha fatto sapere tramite i canali ufficiali che il colosso Fitbit è stato acquistato dopo più di un anno di trattative. Perché ci è voluto tanto? Fondamentalmente perché le autorità competenti dovevano assicurarsi che nell’accordo fosse dichiarato esplicitamente che Google non può utilizzare i dati degli utenti raccolti dai dispositivi indossabili. Per il targeting degli annunci infatti, il colosso americano è solito registrare (nell’area europea) dati come posizione o informazioni sanitarie.
Le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea hanno altresì fatto in modo che gli utenti possano avere la possibilità di rinunciare alla condivisione dei propri dati su salute e benessere con altri servizi Google. Inoltre l’azienda si impegna a continuare a supportare anche i dispositivi di terze parti. Questa ultima cosa è molto importante in quanto il sistema operativo della maggior parte degli smartwatch in circolazione è di Google (WearOS).
In una dichiarazione, l’amministratore delegato di Fitbit James Park ha accolto con favore la notizia e ha affermato che l’acquisizione consentirà all’azienda di “innovare più rapidamente, fornire più scelte e realizzare prodotti ancora migliori“. Ha anche aggiunto che i prodotti e i servizi di Fitbit continueranno a funzionare sia su iOS che su Android.
C’è però da dire che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti non è ancora d’accordo sul passaggio dell’azienda nelle mani di Google in quanto “Google può danneggiare la concorrenza e i consumatori“.
Via | Android Police