Come abitudine da parte di Engwe riceveremo la nostra P20 Ace Edition, ben protetta da una sorta di di fasce in schiuma legate con delle fascette, tante fascette che ci porteranno via almeno dai 5 ai 10 minuti di tempo prima di procedere con il vero unboxing e montaggio della e-bike che arriva quasi montata del tutto, come il portapacchi posteriore.
All’interno troviamo un ulteriore scatola che contiene una serie di accessori, come delle fascette per il blocco di cavi, un campanello dalla natura economica, i pedali in plastica con rinforzi in metallo che risultano pieghevoli e che sono contraddistinti dalle lettere R e L per l’identificazione del verso cui vanno montati. Troviamo poi una custodia contenente una serie di chiavi inglese, brugole e cacciaviti per l’assemblaggio delle varie componenti, ma soprattutto come gradita sorpresa abbiamo anche una piccola pompa manuale per il gonfiaggio delle ruote e 4 pastiglie di ricambio oltre al manuale d’istruzioni che purtroppo non contempla la lingua italiana.
A parte troviamo anche la sella, dall’estetica sportiva e sottile, la quale presenta anche una sorta di incanalatura che serve come sfogo dell’aria ed agevola noi maschietti, soggetti ad eventuali infiammazioni della prostata. Sotto la sella è già montato un catarifrangente per segnalare la posizione in condizioni di scarsa illuminazione mentre sull’asta della sella sono presenti una serie di tacche per la regolazione in altezza. All’interno del vano adibito ad ospitare la sella è presente poi una sorta di guaina, che oltre a creare maggiore attrito e conseguente tenuta della sella, permette che il tubo in alluminio non riporti scalfiture quando lo facciamo scivolare o quando lo rimuoviamo, ad esempio per estrarre la batteria che è posizionata subito sotto la sella. Infine, nella confezione supplementare, troviamo anche un magnete bullonato che andrà a chiudere e serrare la ruota anteriore e che svolge la funzione di tenere salda la bici quando ripiegata, perchè la nostra Engwe P20 Ace Edition è una bici che può essere ripiegata su sè stessa, occupando meno spazio oltre a poter essere trasportata nel baule dell’auto.
A proposito di possibilità di piegare la e-bike, il meccanismo è posizionato sul lato della canna centrale ed in meno di 10 secondi permette di avere la bici chiusa. Basterà agire sul meccanismo, tirando verso l’esterno la piccola leva posizionata su quella principale che andrà poi sganciata senza particolari sforzi. Un meccanismo rapido e solido. Dimenticavo di citare il caricatore, con presa europea, che risulta molto compatto rispetto a quanto visto su altre bici elettriche. La ricarica completa della batteria si ottiene in circa 5 ore, un’unità che ci permette di percorrere tanti chilometri, ma questo aspetto lo approfondiremo nella recensione completa della P20 Ace Edition.
Una volta estratta la bici dalla sua confezione e rimosse tutte le fascette, notiamo che il veicolo di Engwe è quasi totalmente montato, dovendo procedere unicamente con il montaggio del manubrio, del parafango anteriore e della ruota anteriore oltre ai pedali.
I pneumatici sono marchiati KENDA, da 20 pollici con cerchi in lega di alluminio e catarifrangenti già montati sugli assi. Troviamo dischi da 160 mm che garantiscono un’ottima frenata e soprattutto sicura. A corredo abbiamo anche un cavalletto dalla buona fattura e tenuta del peso anche ad elevate pendenze della strada. Bellissima la colorazione Ace Edition, un rosso fuoco con dettagli dorati e sfumature che convogliano al nero. Ispirata ai giochi olimpici appena passati questa colorazione risulta molto sportiva, elegante ed accattivante rispetto a quelle più tradizionali viste su altre e-bike di Engwe.
Una cosa che balza subito all’occhio è che la trasmissione non avviene per mezzo di una classica catena ma tramite cinghia in fibra di carbonio, una cosa da sottolineare in quanto ciò comporta molta meno manutenzione. Prima di procedere con il montaggio della ruota anteriore dobbiamo “comporre” il manubrio. Occorre sollevare la prima parte della canna del manubrio e bloccarla tramite l’apposito supporto a gancio. Dovete poi svitare il blocco del manubrio, rimuovendo il perno che lo tiene fermo facendo attenzione a non perdere le lamelle, quella inferiore e quella superiore. Una volta inserito il manubrio e bloccato possiamo regolare anche l’altezza della stesso. Troviamo in questa sezione due chiavi che andranno conservate ma che permettono unicamente di rimuovere la batteria.
Arrivati a questo punto procediamo con lo svitare i dadi che tengono il mozzo di ricambio, ma prima di procedere con l’installazione della ruota, dobbiamo rimuovere il perno in plastica inserito tra le due pastiglie anteriori. L’inserimento della ruota anteriore è vincolato alla posizione del freno a disco che si innesterà all’interno delle pinza freno, quindi non potete sbagliare verso. A questo punto dovete semplicemente stringere i bulloni, di cui uno è quello del magnete di cui vi ho parlato. Ora non ci resta che montare il parafango anteriore, agendo sulle viti che troviamo sulla parte terminale del telaio manubrio e procedere anche con l’installazione dei pedali, dove per quello sinistro si procederà con l’avvitamento antiorario e per quello destro in senso orario. A bici ribaltata, cosa che consiglio per tutto il processo di montaggio della ruota, si nota una sporgenza in metallo, che nient’altro è che un supporto per tenere in equilibrio la bici quando ripiegata. I pedali sono anch’essi ripiegabili, in modo da ingombrare meno quando chiudiamo la bici.
Come ultimi accorgimenti, andiamo ad installare il campanello, agendo sulla vite a croce per allentare il blocco, posizionandolo sul lato del manubrio che preferite seppur consiglio il lato destro che risulta più libero, poichè sulla sinistra troviamo già il piccolo monitor del computer di bordo ed il pannello per azionare le frecce direzionali, mentre sul lato destro troviamo unicamente l’acceleratore il quale non rende illegale la bici, poichè da fabbrica è limitato ad una velocità di 5 Km/h, come aiuto nel trasportare la bici a piedi su pendenze elevate.
Per la messa in strada dobbiamo ricordarci innanzitutto di abilitare il circuito elettrico, azionando il pulsante posizionato sotto il lato destro della sella (vista frontale), protetto da uno sportellino in silicone mentre sul lato opposto troviamo il connettore per la ricarica della batteria. La panoramica ed i dettagli tecnici della Engwe P20 Ace Edition ve li riservo per la recensione completa che verrà pubblicata più avanti, tempo e pioggia permettendo, ma con oggi vi do la soluzione allo sblocco dell’acceleratore qualora vogliate superare anche il limite dei 25 Km/h impostati di fabbrica.
Innanzitutto dobbiamo accendere il quadro strumenti pigiando sul pulsante superiore al display ed entro 10 secondi tenere premuto il pulsante M, che si trova superiormente ai pulsanti Su e Giù, i quali permettono di switchare tra i 3 diversi livelli di pedalata assistita. Ci verrà mostrato un menù “segreto” che in realtà permetto poco o nulla in termini di impostazioni ma a noi interessa posizionarci sul valore UNIT, spostandoci con le i pulsanti Su e Giù. Una volta posizionati sopra questa voce dovremmo tenere premuto per 15 secondi il pulsante Su. Non ci verrà restituito alcun messaggio di conferma, errore o altro, semplicemente dovrete contare fino a 15 e poi uscire dal menù. Spegnete il quadro comandi e riaccendetelo. Ora avete l’acceleratore sbloccato e la velocità che arriva fino a 32 Km/h. L’acceleratore è indipendente dal grado di pedalata assistita scelto, ma se selezionate il valore 0, quindi pedalata a sola forza delle gambe, l’acceleratore sarà disattivato. Naturalmente per riportare il tutto nelle legalità dovete rieseguire la stessa procedura.
Vi aspetto sempre qui per la recensione completa e scoprire se questa Engwe P20 Ace Edition è davvero la migliore e-bike da città. Sicuramente in questa colorazione è la più bella e gradevole alla vista.