
ha da poco fatto il suo debutto a livello internazionale, ma noi lo stiamo provando da qualche settimana, così da potervi aiutare a sceglierlo in maniera più consapevole. Parliamo di CUBOT KingKong Ace 3, un rugged phone che non vuole strafare, puntando tutte su solide prestazioni ed una feature “discutibile”. Scopriamolo insieme nella nostra recensione completa.

Se una volta pensavamo ad un rugged phone, veniva in mente un device robusto, brutto e poco prestante nel quotidiani, una sorta di scimmione palestrato con la terza elementare. Quell’epoca è però finita e CUBOT KingKong Ace 3 ne è una grande conferma. Il brand ha scelto uno pannello IPS da 6,583 pollici, con una risoluzione FullHD+ (1080 x 2408 pixel) in formato 20:9 con una frequenza di refresh di 90 Hz, così da garantire una grande fluidità in ogni condizione, sia nello scroll delle pagine sia nei giochi. Troviamo anche una protezione Corning Gorilla Glass, ma ignoro a quale generazione appartenga, mentre risultano piuttosto imponenti le cornici oltre ad un’estetica fuori moda, per via della presenza del notch a goccia.

CUBOT KingKong Ace3 può contare anche sulla potenza del chipset utilizzato, un MediaTek G88, soluzione octa core a 2,0 GHz e processo produttivo a 12nm, oltre a GPU ARM Mali-G52 MP2, ma anche su una dotazione di memoria davvero niente male. La RAM infatti ammonta a ben 8 GB LPDDR4X, che possono arrivare a 24 GB utilizzando la RAM virtuale, mentre la memoria interna ammonta a ben 256 GB, e può essere espansa con microSD dalla capacità massima di 1 TB. Purtroppo però lo storage è di tipo eMMC, quindi a tratti lento nell’esecuzione di archiviazione, lettura ed avvio di app.

Il chipset MediaTek garantisce un’ottima connettività, seppur non ho mai agganciato il segnale 4G+ ma unicamente un 4G, di tipo dual su entrambi gli slot. Il resto della connettività è garantita dalla presenza di un WiFi 2.4/5.0 GHz, Bluetooth 5.0, GPS, GLONASS, Galileo, BEIDOU, NFC per i pagamenti in mobilità e un connettore USB-C per la ricarica della batteria con supporto OTG. Con una capacità di 5100 mAh non avrete problemi di autonomia, anche con un uso particolarmente intenso, riuscendo ad arrivare a circa 2 giorni pieni di utilizzo, a patto di non stressarlo con il gaming. E’ supportata la ricarica rapida a 33W tramite il cavo e caricatore fornito in dotazione ma è assente la ricarica wireless, che avrebbe fatto solamente lievitare il prezzo finale di vendita.



Niente male il comparto fotografico, con un sensore principale da 100 megapixel affiancato da un sensore macro da 5 megapixel, e un sensore ausiliario da 0,3 megapixel mentre nella parte frontale, all’interno di un notch a goccia, troviamo un sensore da 32 megapixel per selfie di qualità, almeno su carta.

È presente un carrellino, che permette di inserire due nanoSIM, o una nanoSIM e una microSD per espandere la memoria interna mentre il sistema operativo è Android 14 in versione stock con patch di Aprile 2024, con un paio di strumenti utili ma senza bloatware. È presente una modalità bambino, per limitare le applicazioni che possono essere utilizzate e anche un contapassi per sapere sempre quanto vi muovete. Troviamo poi un pulsante che può essere personalizzato nella scelta delle azioni da compiere, potendo richiamare con singolo/doppio clic oppure pressione prolungata tutte le app installate sullo smartphone oppure eseguire una determinata azione, come attivare la torcia etc.. La sicurezza del telefono è invece affidata al sensore biometrico integrato nel pulsante di accensione, la cui rapidità nel riconoscimento non è da considerarsi fulmineo, ma perlomeno è affidabile.


Completa il quadro generale di questo rugged phone, la presenza di sensoristica completa, come sensore prossimità, accelerometro, giroscopio, sensore di luce e bussola, tutti funzionanti alla perfezione e senza tentennamenti. Infine troviamo una chicca inaspettata su un device di questo genere, ovvero un display circolare, in stile smartwatch, sul posteriore da 1,32″ che ci permette di avere a colpo d’occhio un controllo su musica, notifiche, bussola, batteria e scatto di foto alla massima qualità, sfruttando lui come visore di quanto stiamo inquadrando. Utile? dipende dal contesto ma personalmente l’ho trovato un elemento di disturbo nell’ottica rugged. Insomma il bello di possedere un telefono del genere è quello di non badare a come lo si tratta, mentre quel piccolo display vi rimarrà stampato in testa come un qualcosa che dovete preservare.

CUBOT KingKong Ace 3 convince nelle prestazioni, grazie a una scheda tecnica ben bilanciata. Il chipset non mostra mai il fianco, nemmeno con i giochi più recenti, e lo schermo con frequenza di refresh a 90 Hz permette di avere uno scrolling fluido e animazioni sempre impeccabili. Escludendo la possibilità di estendere la RAM in modo virtuale (una funzione superflua, visto che le prestazioni non cambiano in maniera significativa), gli 8 GB di RAM consentono di avere numerose applicazioni aperte senza che ci sia alcun rallentamento, permettendo di passare dall’una all’altra senza dover attendere che vengano ricaricate in memoria.

Lo smartphone è ben corazzato e gode anche di certificazione IP68 e IP69K con temperature di funzionamento che vanno da -35°C a +75°C oltre a resistenza alle cadute da 1,5 metri e resistenza ad immersione fino a 1,5 metri per mezz’ora. Ben protetto sugli spigoli e con dei rialzi attorno allo schermo principale, per ridurre i rischi in caso di caduta, KingKong Ace 3 è un device importante in termini di dimensioni e peso, ovvero 173.9 x 81.8 x 12.7 mm per 320 grammi.


Nonostante la sua natura diversa rispetto ai normali smartphone, la soluzione di CUBOT si indirizza in parte anche agli appassionati di gaming, tanto che troviamo a bordo anche una modalità Gioco con cui sarà possibile disattivare le notifiche e immergersi completamente nel gioco, per riuscire a isolarsi senza alcuna distrazione e concentrarsi maggiormente. Purtroppo il display non supporta i Widevine L1 nè i contenuti HDR, ma tutto sommato i colori sono ben riprodotti e la visione di contenuti multimediali è decisamente appagante.




Piacevolmente sorprendente anche la fotocamera principale, che riesce a regalare buoni scatti ma non in ogni condizione di luce, di sera infatti il sensore dimostra che non contano il numero di megapixel che si hanno a disposizione. Resta qualche dubbio sulla resa dei colori, che a volte sembrano leggermente meno vivaci della realtà, ma nel complesso si tratta di scatti abbastanza validi. Si nota inoltre l’assenza di uno stabilizzatore, quindi i video verranno tremolanti ma soprattutto la risoluzione si ferma al 1080p 30 fps. Abbiamo un flash LED single tone che aiuta in quelle situazioni in cui e necessario fotografare qualche dettaglio non perfettamente illuminato, come in una officina o in un cantiere.




























Pur senza presentare novità sconvolgenti, questo CUBOT KingKong Ace 3 è uno smartphone decisamente interessante, soprattutto per le prestazioni sempre all’altezza della situazione e per lo schermo secondario, che diventa molto utile in tantissime situazioni, dai selfie al controllo multimediale, permettendo di ridurre i consumi. Si configura come un rugged phone ideale per chi cerca un dispositivo resistente, performante e dotato di un design accattivante. Che tu sia un appassionato di escursioni, un ciclista o semplicemente necessiti di uno smartphone affidabile per il tuo lavoro, il KingKong ACE 3 è il compagno perfetto per ogni avventura.
