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Coolpad accusa Xiaomi di violazione di brevetti smartphone

La nostra amata Xiaomi sta vivendo un momento davvero florido per i suoi affari, basti pensare al fatto che risulta il quarto produttore di smartphone in Europa e quinto a livello mondiale, ma anche all’espansione che la vede coinvolta in Europa e prossimamente anche in America, ma soprattutto il recente IPO presentato ad Hong Kong che frutterebbe all’azienda cinese una valutazione di quasi 100 miliardi di dollari. Ma a rompere le uova nel paniere ci pensa la meno conosciuta Coolpad che ha citato l’OEM di Lei Jun in giudizio per violazione di brevetti.

coolpad

A quanto pare sono tre i brevetti coinvolti nella vicenda giudiziaria tra Coopad e Xiaomi: quest’ultima venerdì ha richiesto al consiglio per la revisione dei brevetti e all’ufficio per la proprietà intellettuale della Cina (SIPO) di invalidare la rivendicazione dei diritti portata avanti da Coolpad Yulong Computer Telecommunication Scientific poichè infondate.

Coolpad accusa Xiaomi di violazione di brevetti smartphone

In particolare la denuncia contro Xiaomi sostiene che il colosso tecnologico cinese ha utilizzato i brevetti senza alcuna licenza da parte di Coolpad. Brevetti che si riferiscono alla gestione delle icone delle app, alle notifiche ed all’interfaccia utente su alcuni dispositivi Xiaomi per cui Coolpad ha richiesto l’interruzione della vendita, tra cui Mi Mix 2, redmi Note 5 e Redmi 5 Plus. La società minoritaria inoltre ha chiesto che Xiaomi venga condannata a pagare “la perdita economica” subita da Coolpad e tutte le spese legali.

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Non vogliamo accusare nessuno, e tantomeno siamo giudici per dare una svolta a questa storia, ma sembra assurdo il tempismo con cui Coolpad abbia approntato la vicenda giudiziaria, proprio a ridosso della pressione che vede Xiaomi coinvolta sotto i riflettori mondiali nel settore smartphone a causa dell’IPO in corso. Coolpad è ormai un’azienda fuori dai giochi soprattutto in un mercato, quello cinese, che vede Huawei, OPPO, Vivo e Xiaomi con quote pari al 73% del mercato interno con il restante 27% appartenente ad Apple. Insomma Coolpad rientra nelle circa 200 aziende produttrici di smartphone che stanno lottando per accaparrarsi gli scarti di quote che permettono una sopravvivenza dell’azienda.

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Xiaomi fin dagli esordi si è impegnata a proteggere e rispettare i diritti di proprietà intellettuale, come dai vari accordi sui brevetti siglati con aziende del calibro di Qualcomm, Microsoft e Nokia. Insomma auguriamo il meglio alla nostra amata Xiaomi, che ancora una volta è protagonista dell’invidia di terzi.

Emanuele Iafulla
Emanuele Iafulla

Nerd, Geek, Netizen, termini che non mi appartengono. Semplicemente me stesso, amante della tecnologia e provocatorio come Xiaomi fa con i suoi prodotti. Alta qualità a prezzi onesti, una vera provocazione per gli altri brand più blasonati.

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