Ultimamente gli utenti in Italia non possono utilizzare il chatbot ChatGPT di OpenAI come all’inizio. Questo è successo perché l’azienda stessa ha deciso di bloccare il servizio dopo che il garante della privacy ha deciso di imporre uno stop temporaneo. Tale stop è dovuto alla richiesta dello stesso watchdog di rispettare in maniera più stringente le regole relative alla privacy in Italia. Ma ora ci sono novità.
La privacy di ChatGPT è migliorata con un aggiornamento. Il tutto dopo la mossa del Garante della Privacy italiano. Ecco le novità
OpenAI ha recentemente annunciato importanti aggiornamenti per il suo chatbot ChatGPT, mirati a migliorare la privacy degli utenti e la qualità del servizio. In particolare, sono stati introdotti nuovi controlli sulla cronologia delle chat e sulla sua condivisione a fini di addestramento dell’LLM. Grazie alle nuove impostazioni di ChatGPT, gli utenti possono scegliere di disattivare la cronologia delle chat, impedendo così che le loro conversazioni vengano utilizzate per l’addestramento del modello alla base di ChatGPT e per la costruzione di database di testo. Inoltre, se la cronologia viene disabilitata, le conversazioni non verranno salvate nella barra laterale della cronologia.
Questa novità è stata introdotta a seguito di una serie di problematiche legate alla privacy degli utenti, che hanno visto anche il coinvolgimento delle autorità competenti in materia di protezione dei dati personali. In particolare, a causa di un bug risalente a marzo, alcune cronologie delle chat di utenti di ChatGPT sono state esposte a terze parti senza il loro consenso. Questo ha sollevato importanti preoccupazioni per la privacy, che OpenAI ha deciso di affrontare con nuovi controlli più rigorosi.
Per quanto riguarda la condivisione dei dati a fini di addestramento, OpenAI ha anche specificato che le conversazioni interne verranno mantenute per un massimo di 30 giorni e che verranno esaminate solo quando necessario per monitorare eventuali abusi. Dopo questo periodo, le conversazioni verranno eliminate in modo definitivo, garantendo la massima tutela della privacy degli utenti.