Xiaomi è ufficialmente sbarcata in Europa e le voci di corridoio insistono sempre più nell’arrivo dell’azienda cinese anche in Italia, testimoniate dalla vendita di alcuni smartphone sullo store Amazon ma anche presso le catene GDO come Carrefour. Notizie decisamente interessanti e positive per i fan d’occidente ma a qualcuno forse la notizia ha creato fastidi, e nello specifico al colosso americano Apple che tramite il tribunale della Corte Europea di Lussemburgo ha ottenuto ed impedito a Xiaomi di registrare il marchio “MI PAD”, utilizzato per il tablet d’oriente, come legittimo, in quanto ritenuto troppo simile all’iPad di Apple. Indubbiamente Xiaomi farà ricorso a tale decisione, ma ciò potrebbe significare che la società di Lei Jun non venderà ufficialmente la sua versione di tablet in Europa.
La sentenza arrivata dal tribunale, seppur riconoscendo che l’iPad e lo Xiaomi Mi Pad non sono prodotti uguali, in termini di hardware, software e design, stabilisce che la somiglianza tra i nomi dei due tablet potrebbe creare confusione per i consumatori. In particolare la presenza della lettera aggiuntiva M all’inizio del nome Mi Pad non è sufficiente a compensare l’alto grado di somiglianza visiva e fonetica tra i due nomi. La decisione è stata presa in accordo con l’ente EUIPO, il quale aggiunge che gli utenti avente lingua madre l’inglese probabilmente potrebbero leggere il prefisso MI come MY (mio) pronunciando la I del termine Mi Pad e iPad allo stesso modo.
Personalmente ritengo tale sentenza decisamente stupida, in quanto senza dubbio un utente che cerca un iPad sa benissimo quale prodotto aspettarsi e presso quali rivenditori rivolgersi, così come chi cerca il tablet di Xiaomi non si imbatterà mai con il tablet di Apple. Sistemi operativi diversi, funzionalità diverse, hardware diverso, design diverso, insomma sono due prodotti decisamente opposti. Quante volte ci siamo trovati con cloni dello Xiaomi Mi Mix che nel loro nome facevano comparire la parola MIX ma anche quanti smartphone con il termine S8 e similari, eppure Samsung ma la stessa Xiaomi non hanno in alcun modo alzato un polverone.
Come direbbe un noto proverbio: “Il bue che dice cornuto all’asino”, poichè un giudice statunitense ha condannato Apple a pagare 506 milioni di dollari al Warf, l’ente di ricerca dell’università del Wisconsin, per la violazione di un brevetto relativo ai processori presenti su iPhone e iPad. Lo so forse sono di parte in quanto nel mio cuore batte Xiaomi, che ha il diritto di ricorrere in appello presso il tribunale seppur la sentenza odierna sfavorevole per la società cinese potrebbe essere un segno indelebile di future decisioni.
Hhahahahaha ridicola Apple..
Adesso un errore di pronuncia degli anglofoni diventa la colpa di un’azienda… Che poi, in Europa… Quanti cavolo di anglofoni ci sono?? Mica parliamo degli stati uniti…
Ma si sa che alla Apple piace fare causa a destra e a manca solo per far vedere quanto è potente.
Siamo nel mondo dei ridicolo.
Mah considerando quanto poco xiaomi si fila i mi pad rispetto a tutto il resto quello che fa, “duro colpo” mi sembra eccessivo…Capirei se li avessero costretti a ritirarlo dal mercato, ma solo per il nome suvvia, ne uscirà comunque a testa alta 🙂
“Mi” è un marchio di fabbrica e non si tocca. In Europa lo chiamerei MiTab alla faccia di Apple che venderà ai suoi seguaci i suoi assurdi prodotti!
Pazzesco…e pensare che basterebbe guardare sulla scatola per capire che stai comprando un Mi Pad e non iPad, vista la totale assenza del logo Apple. Ma si sa che a Apple rode perdere quote importanti di mercato, soprattutto quando il rischio è più che realistico viste le qualità del tablet Xiaomi e il prezzo che, per quanto rialzato rispetto alla Cina, sarà di sicuro più basso di quello della controparte USA.
Beh mal che vada xiaomi dovrà in europa commercializzare il tablet con un nome diverso.